Accordo per il rinnovo a un passo. Il Napoli e Juan Camilo Zuniga sono vicini all’accordo dopo un’estate a dir poco tribolata e la possibilità reale che il colombiano potesse cambiare squadra già in estate. Alla fine, nonostante il pre-accordo con la Juventus, ad agosto ha vinto la linea del presidente Aurelio De Laurentiis che verso la chiusura del mercato – col Barcellona a fare da terzo incomodo – ha alzato la posta in palio proponendo al calciatore cifre da capogiro.
Ed è proprio su quelle cifre che ora il Napoli e Zuniga stanno trattando. Un quinquennale da 3.5 milioni di euro per evitare di perdere Zuniga a scadenza. Un passaggio necessario a cifre stonate per quella che è la politica ingaggi portata avanti dal Napoli per evitare di perdere a 0 un patrimonio del club. Il rinnovo, però, in questo caso non sarà sinonimo di permanenza anche per i prossimi anni. Perché l’idea di Zuniga è quella di non chiudere la porta ad altri club e di ascoltare le loro offerte nei prossimi mesi. Per questo motivo Riccardo Calleri, suo agente, ha chiesto l’inserimento di una clausola nel nuovo contratto.
Un patto tra le parti in causa per andare avanti senza chiudere la porta a eventuali pretendenti, ma anche per evitare che il Napoli esca da questa situazione con le ossa rotte. Questione di clausola, quindi. Una parola che in questi anni in casa Napoli ha sempre fatto pendant con il termine addio. Era il 2011 quando il Napoli inserì la clausola nel rinnovo di Ezequiel Lavezzi. Trentuno milioni di euro che l’estate successiva vennero pagati dal Paris Saint-Germain per accaparrarsi le prestazioni del talento argentino. Lo stesso club poche settimane fa ha addirittura raddoppiato la posta: 64 i milioni di euro necessari per strappare a De Laurentiis Edinson Cavani. Anche in questo caso una cessione forzata, dettata dalla clausola richiesta dallo stesso giocatore l’estate prima al momento del rinnovo. Non c’è due senza tre? La speranza dei tifosi è che, in questo caso, la storia non si ripeta.
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