Roma-Napoli, in programma il 19 ottobre, potrebbe diventare Napoli-Roma: l’inversione di campo, infatti, sarebbe la soluzione alla quale sta lavorando la Lega di Serie A nel caso in cui il prefetto Giuseppe Pecoraro chieda per motivi di ordine pubblico (è prevista una manifestazione dei No Tav per lo stesso giorno) di non giocare in quella data nella Capitale.
Il tecnico della Roma Rudi Garcia stamani si era detto contrario all’ipotesi di un rinvio del derby del Sud, come ventilato in precedenza.
Una situazione sostanzialmente inedita: una squadra che gioca in trasferta tre partite di seguito, un’altra che ne gioca altrettante in casa.
Come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport, l’eventuale inversione di campo di Roma-Napoli avrà una conseguenza consistente sul calendario. Perché chi nel girone d’andata beneficerà delle tre partite in casa, dovrà restituire il beneficio al ritorno; chi pagherà dazio ora, a ottobre, potrà recuperare il prossimo mese di marzo.
Adesso la penalizzata sarebbe la Roma; nel girone di ritorno sarebbe il Napoli. Difficile anche capire chi ci perde e chi ci guadagna.
Una cosa è certa: il calendario normalmente si basa su un equilibrio tra impegni interni ed esterni, al massimo può capitare che una squadra si possa ritrovare con due partite consecutive in casa o con due altrettanto consecutive in trasferta. Tre, però, sono un po’ troppe e lo squilibrio appare evidente.
Né si può dire: chi oggi perde domani guadagnerà perché nel calcio tutto dipende dalle situazioni contingenti, dalle condizioni di forma, dal cumulo degli impegni nazionali con quelli internazionali. Cominciamo col dire che quella serie di tre partite, tra il 5 e il 27 ottobre per severità degli esami sembra creare maggiori complicazioni alla Roma che al Napoli.
La squadra di Garcia, infatti, è attesa il prossimo 5 ottobre a una trasferta piuttosto difficile a Milano, contro l’Inter di Mazzarri. Dopo la sosta per le Nazionali, il confronto con il Napoli all’Olimpico. Otto giorni dopo trasferta a Udine.
A questo punto, se dovesse verificarsi l’inversione, la Roma sarebbe costretta a viaggiare sempre essendo obbligata a “emigrare” dall’Olimpico al San Paolo. Certo, il Napoli non è atteso a “passeggiate” di salute ma gli avversari che fanno da contorno alla sfida con i giallorossi appaiono decisamente meno pericolosi di Inter e Udinese.
Benitez, infatti, il 6 ottobre ospiterà il Livorno, quindi, secondo il calendario ancora in vigore, dovrebbe trasferirsi il 19 ottobre all’Olimpico quindi tornerebbe al San Paolo dove il 27 ospiterebbe il Torino. L’inversione di campo consegnerebbe a Benitez un «filotto» di partite in casa. E non sarebbe cosa da poco perché, nel frattempo bisogna onorare la Champions.
La settimana prossima a quattro giorni dalla sfida con il Livorno, Higuain e compagni dovranno esibirsi all’Emirates Stadium di Londra, contro l’Arsenal. Poi, cinque giorni prima della partita con il Torino, sarà di scena al Velodrome di Marsiglia.
Ridurre di un terzo i viaggi, in un periodo di intensi impegni può aiutare il Napoli a risparmiare qualche energia da spendere in Champions. D’altro canto, questo è il periodo di maggiore affollamento del calendario internazionale. Ma c’è anche un’altra faccia della medaglia e riguarda il girone di ritorno.
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