Bandiera bianca, o magari azzurra, ma comunque è una (mezza) resa: è la sconfitta che non si può evitare contro la natura, contro l’acido lattico, l’affaticamento che indurisce i muscoli e consiglia di starsene buoni, di non osare, di non rischiare, perché la stagione è lunga e non conviene a nessuno.
Bandiera al vento, con lo sguardo di Higuain perso nel vuoto dell’Emitares Stadium e l’espressione infastidita di chi ci ha sperato fino all’ultimo secondo, ci ha provato, ha interpellato i medici ed i meteorologi, ha avvertito il clima, s’è rimesso in discussione e poi ha abbassato il capo: come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport, niente Arsenal e niente Livorno, a meno di clamorose sorprese che però appaiono improbabili.
Cinque minuti di seduta al lunedì, il tempo necessario per intuire ch’è complicato e che è perfettamente superfluo entrare in conflitto con il proprio corpo, che in quel momento non ne ha proprio: il secondo tempo di Genova è l’effetto, ma la causa va ricercata nella imponderabilità e in questo calcio che semina partite a getto continuo.
Niente Arsenal, ma la sosta diventa un’alleata con la quale condividere la speranza di ripresentarsi, eventualmente si giochi, con la Roma, all’Olimpico, al San Paolo o dove si deciderà.
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