Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, interviene a Radio Kiss Kiss.
“Non ho niente in contrario all’inversione dei campi con la Roma. Anzi: l’ultima volta, col tutto esaurito, il San Paolo ci ha tradito con un meraviglioso pubblico… Col Sassuolo non abbiamo stravinto, non è che giocare in casa o fuori cambi. La Roma è in grandissima forma, può giocare ovunque. Se problemi di ordine pubblico impongono un cambiamento, è logico ed opportuno, per non falsare il campionato, giocare quel giorno. E giocheremo a Napoli, Roma permettendo, piuttosto che rimandare. Non si può decidere sulla testa dei club, dobbiamo essere d’accordo sulla data e siccome a gennaio inizieranno la Tim Cup come noi, è bene non spostare la data da dove è”.
Sugli arbitri – “Mi fido molto di Braschi, è la garanzia che gli arbitri funzioneranno”.
Sullo stadio – “Sono preoccupato, il sindaco mi ha detto che me lo vendeva ma spero che lo faccia per una cifra simbolica. A me viene concesso il San Paolo il giorno dell’avvenimento calcistico ma non credo che Auricchio e De Magistris, coi tempi biblici coi quali gestiscono le cose a Napoli, saranno in grado di darmi risposte martedì. Se non mi daranno risposte martedì in questo vertice, andrò a Caserta e inizierò a gennaio la costruzione del nuovo stadio a Caserta. Mi devono dare il San Paolo e, come dice concettualmente la legge, quelle opportunità di commercio che possano compensare l’investimento ed il suo recupero, nonché la manutenzione dello stadio. Io ho investito il mio denaro nel Napoli, i miei soldi e voglio fare le cose serie. Se devo restare a Napoli, non voglio più sentire discorsi all’italiana. C’è Los Angeles pronta per me, la mia seconda sede: resto lì, il calcio ve lo fate da soli a Napoli e tutti vissero felici e contenti. Se devo restare, visto che sono una persona seria e razionale, si fanno le cose serie e razionali. Gli altri non li ascolto”.
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