Skrtel, ancora Skrtel ed irrimediabilmente Martin Skrtel: la prima scelta dell’estate scorsa, il corazziere da inserire nell’armata difensiva, il “pupillo” d’un passato che può tornare e mostrare i muscoli pure in maglia azzurra. Perché il mondo mica è solo Reds.
Martin Skrtel (29 a dicembre), ovviamente: perché tutte le strade finiscono per condurre a Liverpool, e magari ora che Rami ha pure smesso d’essere un’ombra ce n’è pure qualche altra; ma sono sentieri accidentati da una serie di considerazioni che il Napoli ha fatto, fa e continuerà a porsi, prima di riaprire il capitolo.
Intanto, l’età: come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport, ventinove anni non sono tanti, ma neanche pochi per una società che ha una propria filosofia; e poi l’ingaggio, da sceicco. E allora, se Skrtel resta una forte suggestione, quel “fenomeno” di Balanta (20) è una missione assai speciale: al Napoli piace – e tanto – e le relazioni di osservatori, di Bigon, sono bastate per mettere il punto. Lui sì che sa di investimento mirato, rappresenterebbe un caposaldo per guardare avanti per un decennio almeno: ma la bottega del River è carissima, reclama quindici milioni di euro. E servirà pazienza, nel caso, per evitare l’asta, per giocare d’anticipo, per sfuggire a qualsiasi rilancio, per non farsi ingolosire.
Però Balanta ha guadagnato posizioni ed ora ha affiancato (e magari superato) Skrtel: ma il mercato ha percorsi stranissimi, che finiscono per disorientare. Sul taccuino – con altre prospettive – resta Almici (22) dell’Atalanta ma in prestito al Cesena: è mancino, è di prospettiva, ma un infortunio l’ha fermato e andrà rivisto ancora.
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